Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA &
ROBERTO COLONNA)
NOTE E NOTIZIE -
Anno XXI – 20 gennaio 2024.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia
del testo: BREVI INFORMAZIONI]
Alzheimer:
identificati 5 tipi molecolari della malattia con distinti profili genetici. Da vent’anni la nostra società
scientifica insiste sull’eterogeneità dei processi patologici accomunati sotto
l’etichetta di malattia di Alzheimer. Ora, uno studio condotto da un team numerosissimo
coordinato da Pieter Jelle Visser ha definito,
studiando la proteomica (1058 molecole) del fluido cerebrospinale di 419
pazienti, 5 sub-tipi molecolari della malattia: 1) caratterizzato da proteine
associate a iperplasticità neuronica; 2) distinto da
attivazione dell’immunità innata; 3) presenta de-regolazione dell’RNA; 4) riconoscibile
per la disfunzione del plesso corioideo; 5) distinto da alterazioni della
barriera emato-encefalica (BBB).
Ciascun
sotto-tipo è associato a precipue varianti genetiche di rischio, ha specifici pattern
anatomici di atrofia cerebrale e presenta un profilo clinico e tempi di
sopravvivenza propri. [Cfr. Tijms B. M., et al.
Nature Aging – AOP doi: 10.1038/s43587-023-00550-7, 2024].
Come
si spiega l’apprendimento guidato da ricompensa nella corteccia cingolata? Le teorie classiche dell’apprendimento
per rinforzo (RL) spiegano molti aspetti dell’apprendimento nella corteccia
prefrontale, ma la teoria dell’RL distributivo (DRL) considera la
completa distribuzione degli effetti della ricompensa e spiega meglio le
risposte della dopamina. Timothy Muller e colleghi dimostrano che la DRL spiega
meglio anche le risposte neuroniche della corteccia cingolata anteriore del
macaco, suggerendo un meccanismo comune di risposta alla ricompensa. [Cfr. Muller
T. H., et al. Nature Neuroscience – AOP doi: 10.1038/s41593-023-01535-w, 2024].
Disturbo
bipolare: la sensibilità alla luce quale traccia per nuovi approcci. Nel disturbo bipolare la disfunzione
circadiana si associa ad anomalie nella fotorecezione non visiva. Numerosi
studi suggeriscono un rilievo fisiopatologico dell’ipersensibilità alla luce.
Roguski, Ritter e Smith propongono una rassegna dei
principali lavori sperimentali condotti in questo campo e discutono il modo in
cui questa peculiarità può informare nuovi progetti di ricerca e nuove
strategie terapeutiche. [Cfr. Br J Psychiatry – AOP doi:
10.1192/bjo.2023.150, 2024].
Schizofrenia:
il gene del recettore per l’ossitocina si rivela un indice significativo. I polimorfismi del gene OXTR sono
risultati associati con la gravità della maggior parte dei sintomi della schizofrenia,
e nella risposta al trattamento sono associati al miglioramento di sintomi
negativi quali apatia e abulia. Tali associazioni indicano un ruolo del gene
OXTR nella patologia schizofrenica e suggeriscono nuovi studi sui meccanismi
dei sintomi e su un impiego più mirato ed efficace dei farmaci antipsicotici. [Xue Lv et al., Schizophrenia (Heidelb) 10 (1):
7, Jan 6, 2024].
Neuroplasticità
cerebrale in gravidanza, parto e periodo postpartum. Dati neuroanatomici,
neurofunzionali e neuropsicologici raccolti da 110 primipare e 34 nullipare
hanno evidenziato una traiettoria dinamica di riduzione corticale in gravidanza
che si attenua nel periodo postpartum. [Cfr. Maria Paternina-Die,
et al. Nature Neuroscience – AOP doi: 10.1038/s41593-023-01513-2, 2024].
Cambiamenti
strutturali del cervello nell’apprendimento di una seconda lingua. Un nuovo studio dimostra una plasticità
strutturale del cervello dipendente dall’esperienza nell’apprendimento
della seconda lingua. Arabi di madrelingua sono stati sottoposti ad un training
intensivo di tedesco in due fasi di 3 mesi l’una. Un team coordinato da Alfred
Anwander di cui fa parte Angela Friederici
ha rilevato cambiamenti strutturali nel sistema lessicale-semantico dell’emisfero
sinistro e nella via fronto-temporale destra, con riduzione della connettività
nel corpo calloso. La ridotta comunicazione interemisferica suggerisce che il
ruolo inibitorio del corpo calloso – importante per apprendere la lingua madre –
si riduce nei secondi tre mesi di apprendimento. [Cfr. Wei X., et al. PNAS USA
– AOP doi: 10.1073/pnas.2306286121, 2024].
Neurofotonica in vivo nello studio di modelli
di epilessia: vantaggi e limiti.
La tecnologia neurofotonica è oggi un campo in
rapida evoluzione, costituito da un gruppo di tecniche basate sull’interazione
della luce con cellule nervose naturali o geneticamente modificate. Le nuove
tecnologie ottiche rendono possibile una considerevole estensione degli
strumenti della ricerca neurofisiologica: dalla visualizzazione di cambiamenti
di attività funzionali al controllo dell’eccitabilità del tessuto cerebrale. L’epilessia
che, nell’insieme di tutte le sue forme interessa circa l’1% della popolazione,
è efficacemente studiata con la neurofotonica per ciò
che concerne origine, diffusione e cessazione dell’attività critica, in modelli
appropriati.
Vassily Tsytsarev
e colleghi fanno lo stato dell’arte in una rassegna presentata a fine dicembre
2023, ripartendo le tecniche in due categorie: 1) la visualizzazione dell’attività
neurale epilettica; 2) e l’influenza ottica sui neuroni per determinare la soppressione
dell’attività epilettica, o il suo sviluppo a scopo sperimentale. I risultati
sono molto incoraggianti. [Cfr. Epilepsia – AOP doi:
10,111/epi.17870, 2023 – BM&L 2024].
Scoperto
un caso di mosaicismo di Turner dell’Età del Ferro e altre aneuploidie. Kyriaki Anastasiadou e colleghi,
con un nuovo metodo per il rilievo di aneuploidie, hanno identificato il primo
caso noto di sindrome di Turner (mosaico 45, XO/46, XX) in resti risalenti all’Età
del Ferro, e sindromi di Klinefelter, Down e cariotipo XYY in reperti umani
dell’Alto Medioevo. Il sistema adottato è semplice ed automatizzato e consente
analisi dettagliate di tratti biologici. [Cfr. Communication
Biology – AOP doi: 10.1038/s42003-023-05642-z, 2024].
La Lontra eurasiatica
nominata animale dell’anno 2024 in Estonia. La Estonian Theriological Society ha
dato l’annuncio che questa specie (Lutra lutra),
considerata un indice dello stato di salute dell’ambiente in cui vive e passata
da meno di 300 a circa 2.000 individui in tutto il paese, sarà emblematicamente
celebrata come animale del 2024. La Lontra eurasiatica ha olfatto e udito
eccezionali, e reagisce con iperattivazione dei sistemi neuronici dello stress
alla presenza umana. È stata decimata in passato anche perché quando nuota è
scambiata spesso per castoro – di cui è consentita la caccia – o creduta un
topo muschiato. Nella regione del Mar Baltico, dal 1960 il numero degli
esemplari si era sempre ridotto. [Fonte: Remek Meel, Teriolooga Selts, 2024].
Mentre
le renne masticano, il loro cervello entra in uno stato di sonno profondo. Le renne, animale tornato di moda
nella rappresentazione iconica commerciale delle scorse vacanze natalizie,
dormono mentre masticano apparentemente sveglie, oltre a poter masticare nel
sonno. La neuroscienziata Melanie Furrer e la cronobiologa Sara Meier hanno
abituato 4 renne euroasiatiche (Rangifer tarandus tarandus) a
tollerare gli elettrodi, e così hanno potuto rilevare la comparsa di onde del
sonno non-REM durante il loro lungo e rilassato ruminare. [Fonte: Laura Sanders e Current Biology; BM&L-International,
gennaio 2024].
Scimpanzé
che compiono un vero atto di cura medica empirica delle ferite. L’osservazione protratta di
numerosi scimpanzé (Pan troglodytes) e l’analisi dei video consente oggi
di parlare di un comportamento culturale. Tutto è cominciato nel 2022, quando
Alessandra Mascaro, una volontaria del Loango
Chimpanzee Project nella foresta pluviale del
Gabon, ha ripreso un video di una madre scimpanzé di nome Suzee
che, dopo aver ispezionato una ferita a un piede di suo figlio Sia, ha preso un
insetto attaccato a una foglia, lo ha schiacciato in bocca e lo ha applicato
sulla ferita del figlio.
Nei
15 mesi seguenti, i ricercatori hanno studiato un gruppo di 45 scimpanzé,
documentando il comportamento di 22 di essi, che in 19 circostanze hanno
applicato insetti sulla superficie del corpo e, in 2 casi, si trattava di scimpanzé
feriti, curati in questo modo da altri membri della comunità. Sono poi stati
documentati altri casi interessanti, come quello in cui Carol, una femmina
adulta, ha catturato un insetto per curare una ferita e, come lei, anche altri
due scimpanzé adulti muovevano l’insetto sulla superficie cutanea lesa. Nella
realtà umana, l’applicazione empirica di insetti alle ferite è documentata nel
1400 a.C. [Fonte: Ben Turner (LS);
A. Mascaro, gennaio 2024].
Una
chiave che identifica una ragione all’origine della crisi post-moderna della
famiglia.
In quest’epoca, che dovrebbe inaugurare il “Millennio della Coscienza”, secondo
la suggestiva definizione proposta all’inaugurazione del Seminario
Permanente sull’Arte del Vivere per connotare una potenzialità inespressa ma
ancora possibile in un tempo che più di ogni altro nella storia ha rimosso ostacoli
alla consapevolezza collettiva, paradossalmente accade ancora di frequente e
per questioni di grande rilievo che si ignorino delle evidenze solari e,
magari, come nel caso discusso in questa settimana e qui presentato nelle
prossime righe, richiamare l’attenzione su un’evidenza ignorata può sortire l’effetto
di un disvelamento.
Fra
i numerosi fatti che hanno contribuito a mettere in crisi la struttura e la
funzione psico-antropologica e sociale della famiglia naturale vi sono senza
dubbio quelli che abbiamo considerato e discusso in passato e anche di recente,
primo fra tutti un radicale mutamento nella concezione della sessualità. Ma, l’essenza
di quanto è accaduto in seno alle famiglie nella prima fase, a partire dagli
anni Sessanta, sembra sfuggire alla maggior parte degli osservatori: un paradigma
morale è stato sostituito da un paradigma sociologico-politico.
Anche
se a parole molti giovani militanti in partiti e movimenti attaccavano la “famiglia
borghese”, di fatto il modello preso di mira dalla contestazione era quello
della famiglia cristiana, in cui i genitori davano la vita per i propri figli,
per accudirli, nutrirli, curarli, istruirli ed educarli nel miglior modo
possibile, ricevendo da loro gratitudine, affetto e la riconoscente reciprocità
nell’assunzione della responsabilità della vita dei propri genitori, secondo il
comandamento “Onora il padre e la madre”. Un nucleo di affetti concepito nei
termini dell’amore oblativo e simile nella sostanza a quello della famiglia
greca e romana dell’antichità classica, ossia un microcosmo definito cellula
costitutiva della società, ma retto al suo interno da un paradigma
morale.
La
critica dei contestatori trasformava il privato-morale di genitori e figli in
ruoli politici, creando la forzatura di assimilare il ruolo genitoriale a
quello di monarchi assoluti o dittatori che gestiscono il potere, e il ruolo
filiale a quello di un popolo privo di diritti in perenne conflitto coi sovrani
oppressori. Senza citare le arcinote tematiche e le formule con le quali si combatteva
l’istituzione familiare, è evidente che si negava la sostanza morale della
gratuità del sostegno e di tutti i compiti di protezione, istruzione e cura,
così come dello spontaneo sentimento di riconoscenza, per affermare la priorità
della forma dei ruoli sociali, per giunta ridefiniti secondo uno
stereotipo ideologico, che raramente trovava rispondenze nelle persone reali.
Se
si voleva non solo combattere ma realmente cambiare la famiglia
cristiano-borghese come unità strutturale antropologica alla base del sistema
politico al potere, si sarebbe dovuto proporre un nuovo e diverso modello
morale rispetto a quello dell’economia oblativa degli affetti, peraltro ritenuto
“naturale” da Greci e Romani, e poi consolidato nelle forme che conosciamo in
quasi due millenni di cultura cristiana.
Questa
breve discussione è solo l’inizio di una riflessione che sarà sviluppata nei
prossimi incontri del nostro seminario sull’Arte del Vivere. [Seminario sull’Arte del Vivere, gennaio 2024].
La forma al posto della sostanza
si è rivelata un fallimento. Dal punto di vista delle discipline neuroscientifiche
che studiano l’adattamento psicologico e il disagio psichico è di solare
evidenza nel mondo contemporaneo l’inconsistenza del soggetto dovuta a due
deficit: di fondamento e di prospettiva. Il primo per la
recisione delle radici antropologiche; il secondo per la messa al bando delle
idealità vissute.
Non che oggi non vi siano persone fondate e stabili
che interpretano quotidianamente un senso non banale e utilitaristico della
vita, ma costoro sono pochi, silenti o inapparenti, mentre la maggioranza è costituita
da coloro che interpretano lo Zeitgeist, lo spirito di questo tempo senz’anima,
e sembrano riflettersi l’uno nell’altro in un interminabile gioco mediatico di
specchi che dà volto e nome a chi parla e scrive senza dire veramente nulla; a
chi “consuma” obbedendo ciecamente agli imperativi del “dio mercato”, che monetizzando
cancella ogni altro valore; ai “saccenti ignoranti” paladini del politically
correct, che celebrano la forma perché sono privi di sostanza.
E veniamo al punto: lo stile mentale che si è affermato
in politica nel secolo scorso per la sua efficacia come leva, ossia come
strumento, ed è diventato poco per volta costume sociale, è una forma
che prevale sulla sostanza. Alla sua origine vi sono molteplici fonti e,
fra queste, il giovanilismo nato negli anni Sessanta e poi assorbito
dalla contestazione del Sessantotto è stato forse il fenomeno maggiore: essere
giovani costituiva un valore assoluto e preminente e consentiva la posizione
privilegiata di attribuire valore; chi era meno che giovane,
indipendentemente dai meriti e dalle qualità, era chiamato “matusa” (dal
pluricentenario Matusalemme) e declassato a soggetto quiescente. “Giovane” era associato
a tutta una gamma di valori positivi: portatore del nuovo,
invariabilmente considerato un progresso e un miglioramento, arbitro
del cambiamento di mentalità e costume, interprete della moda, quale
segno di vitalità nell’attualità. Il giovane doveva essere protagonista assoluto
sulla scena della vita, mentre tutti gli altri dovevano essere relegati al
ruolo di comprimari o comparse.
Il giovanilismo ha funzionato per un po’, perché i
giovani erano stati eletti protagonisti dal mercato, che li aveva scoperti prima
della politica, ma poi, quando il “gioco” ha cominciato a intralciare interessi
superiori, è prevalsa la distinzione per categoria politica: militante di sinistra,
di destra, cattolico, apolitico o ambientalista, e sono scomparsi i “giovani e
basta” degli anni Sessanta. Il giovanilismo era nato come un gioco che
pretende di essere realtà e lo diventa.
Molto più seria la questione del femminismo, che si
può leggere come l’organizzazione politica della ribellione alle iniquità sociali
causate da secoli di egemonia della sottocultura maschilista. Bastava
semplicemente appartenere a un sesso, quello in credito con la giustizia sociale,
per entrare a far parte di un movimento e acquistare d’un tratto un’identità
sociale doppia: quella di attivista per i diritti civili e quella di
beneficiaria dei diritti acquisiti. Questa prospettiva attraeva molte ragazze e
prevaleva su quella tendenza, già forte nel secolo precedente nelle realtà
nordeuropee, ad imitare i maschi in tutto e per tutto, intendendo la parità come
possibilità per le donne, ad esempio, di fare il soldato e andare in guerra a
fare strage di nemici, in barba alle donne che si facevano portatrici di una
cultura di pace, sostenendo come le donne greche del tempo di Lisistrata, che la guerra derivi dal governo degli uomini.
Ma, dopo decenni di impegno che ha portato notevoli
progressi di status, mentalità e costume, soprattutto attraverso la riflessione
culturale, l’apprendimento e la crescita di consapevolezza individuale e
sociale, oggi sembra rimanere solo la superficialità delle mode e un
contenitore linguistico in cui vi si trova tutto e il contrario di tutto (in
proposito si veda: Note e Notizie 01-04-23 Notule - Il cambiamento di concezione del
femminismo incide su alcune terapie degli uomini).
Cosa è accaduto? L’esatto contrario del
giovanilismo: il femminismo, in Italia grazie soprattutto all’Unione Donne d’Italia,
nasce e si sviluppa come sostanza di contenuti, ma nel tempo è diventato
forma di moda: un contenitore in cui si trovano, mescolati ai valori
legati al rispetto e all’equità, i disvalori condannati in precedenza quali emblemi
deleteri della sottocultura maschilista. [BM&L-Italia, gennaio 2024].
Notule
BM&L-20 gennaio 2024